VINTAGE backstage

VINTAGE: sette lettere, una sola parola che però racchiude un mondo immenso.
Vieni, prendi la mia mano e seguimi in questo viaggio nel cuore del vintage italiano: siamo a Roma, rione Monti, dove? King Size Vintage . Chi? Alessia De Cesaris.
Un concentrato di passione, tenacia, dolcezza e professionalità, una chiacchierata con chi di vintage ne capisce, chi lo respira, lo vive; pronti per l’immersione?

Come è iniziata la vostra avventura?

Era la fine del 2009, io, mia sorella e i miei due amici, attuali soci (Valentina De Cesaris, Emanuele De Amicis e Alberto Fortugno) ci siamo ritrovati contemporaneamente in un periodo in cui volevamo cambiare vita e lavoro. Volevamo fare altro; Manu (Emanuele) rientrava da New York dopo averci vissuto per due anni e dove ha potuto conoscere da vicino il mondo del vintage. E’ nato tutto così: unendo le nostre idee e passioni abbiamo deciso, saremmo partiti con questa avventura. Abbiamo iniziato con un budget davvero basso e un approfondito lavoro di ricerca, poi per cominciare ci siamo buttati su fiere e mercati per capire meglio come funzionava, i meccanismi, la domanda. Abbiamo registrato da subito una buona risposta così ci siamo decisi, avremmo aperto un negozio nostro.

Dove?

Il primissimo negozio lo abbiamo aperto a San Lorenzo, per quattro anni, nel mentre ne abbiamo aperto un secondo in vicolo del Governo Vecchio, in centro. Era piccolissimo ma lo usavamo come vetrina per esporre le chicche, haute couture, grandi firme, 20 mq della nostra miglior selezione. Ci è servito anche per farci un bel giro di clientela nuova e farci conoscere. Interessati a restare più verso il centro, abbiamo chiuso il primo negozio e ci siamo spostati in via del Boschetto (rione Monti), ci stavamo espandendo e avevamo bisogno di più spazio. Successivamente così abbiamo aperto anche in via Leonina (l’attuale ubicazione) e col tempo abbiamo chiuso anche l’altro negozio per dedicarci completamente a questa location. Qui infatti posso dire che abbiamo spiccato il volo.

E come darle torto, mettere un piede dentro King Size ti fa sentire come Alice nel Paese delle Meraviglie quando cade nella tana del Bianconiglio: all’inizio ti senti un po’ stordito, ti guardi intorno incuriosito, le pareti sono intrise del profumo di storia che ti inebria le narici e i colori fluidi ti rincorrono fino ad arrivare a tingerti le vene, finchè non diventi euforico, la musica rilassa e lo staff è pronto a prenderti per mano per iniziare il tuo viaggio nel magico mondo, misconosciuto, del vintage.

Come reperite la materia prima?

I contatti sono fondamentali. Non bisogna avere paura di fare il “lavoro sporco” per reperire i vestiti migliori, metterci le mani, avere davanti a sé pile di vestiti e in pochissimo tempo, a colpo d’occhio e di tatto, capire cosa valga la pena portarsi a casa, questo è fare ricerca. Si tratta in effetti di un continuo lavoro di analisi, noi ancora oggi, dopo 11 anni, siamo alla perenne ricerca di materiale e negli ultimi anni è diventata quasi una lotta.

Il mondo del vintage si è espanso, è esploso, sono molte di più le attività che si avvicinano a questa realtà e quindi reperire materie di qualità è sempre più difficile visto l’aumento della richiesta. Funziona che in base al negozio che intendi creare orienti la tua ricerca, crei i tuoi contatti, che sono la prima fonte di smistamento della merce anche se, alla fine, sono le persone che fanno la differenza.

Non basta avere un bel vestito tra le mani, bisogna anche saperlo valorizzare e vendere. Noi abbiamo quattro teste diverse con gusti e interessi diversi ma che funzionano molto bene insieme così da riuscire a coprire una fetta piuttosto ampia di stili. Chiudo dicendo che comunque è un lavoro che ti deve piacere, una filosofia di vita, se lo fai solo per i soldi lascia stare. Noi abbiamo impiegato anni per arrivare dove siamo e siamo partiti dal nulla, abbiamo dovuto lottare contro la mentalità bigotta di chi non vuole mai cambiare le cose ma a noi non importa, siamo sempre andati avanti per la nostra strada.

Cosa vi rende speciali?

Noi stessi. Il nostro lavoro, le nostre scelte sono il frutto dei nostri caratteri e della passione che riversiamo totalmente nel nostro lavoro e anche le nostre diversità: Alberto è più orientato verso l’abbigliamento sportivo, Manu sugli anni ’90 e Versace, io e mia sorella abbiamo un debole per la moda anni ‘70/’90.. e insieme funzioniamo bene.

Abbiamo il nostro stile che amiamo e seguiamo come vera e propria espressione di vita. Personalmente la cosa che mi piace di più è mischiare gli stili e gli anni. Se due capi mi piacciono insieme li indosso o li consiglio, la moda è libertà ed espressione, non importa cosa dicono gli altri, ciò che importa è sentirsi bene con sé stessi.

Adoro ascoltare le persone che entrano in negozio,

i loro bisogni e svezzare la gente dagli schemi rigidi che impone la società, far capire loro che ci si può vestire in modo diverso senza necessariamente seguire sempre le masse, iniziare un vero percorso per scoprire un proprio stile personale che li possa aiutare ad esprimere sé stessi.

Abbiamo una clientela molto varia, da bambini a persone di 70 anni, non c’è un’età giusta per scoprirsi ed esprimersi e soprattutto non importa se qualcuno ride di te, e lasciali ridere, l’importante è che tu sia felice. In negozio tra l’altro tendiamo a non creare suddivisioni tra abiti maschili/femminili, è una cosa a cui non abbiamo mai creduto, bisogna scegliere quello che piace in base ai propri gusti, nient’altro.

Questa nostra filosofia ci ha permesso di essere ancora qui,

dopo più di dieci anni, di avere clientela fissa che col tempo sono diventati amici, persone che ogni volta che vengono a Roma passano a King Size, per fare shopping o anche solo per un saluto, siamo diventati un punto di riferimento per belle energie e capi di qualità.

Si è circondati da capi di tutte le fatture, texture, colori, forme e taglie, sugli stand sfilano in perfetto ordine capi di ogni qualità e di diverse marche.Si può spendere quanto le tasche dispongono, nessuno esce a mani vuote da King Size, ma per chi è affezionato di grandi marche non rimarrà di certo a bocca asciutta: Versace, Valentino, Fendi, Gucci, YSL, Chanel, Dior, Stone Island, Prada, Dolce&Gabbana, Trussardi, Fiorucci, Barbour, Moncler, Miu Miu, Lacoste, Ungaro, Ferragamo, Levi’s, Carrera, Nike, Harley Davidson, Fila, Burberry, Best Company, Kappa, Max Mara e tanti tanti altri.

Perchè comprare vintage?

In un periodo storico in cui siamo sommersi dal consumismo, comprare vintage è un modo per arrestare questa marcia inesorabile, l’inquinamento delle fabbriche, lo sfruttamento della mano d’opera.. e poi comprare vintage significa avere tra le mani un pezzo unico che hai solo tu, intriso di storia.

Comprare vintage inoltre non significa necessariamente spendere tanti soldi per un capo, noi abbiamo prezzi per accontentare tutte le tasche, tenendo sempre ben presente però lo stile e la qualità del prodotto. Il vintage in Italia tra l’altro parte dalla base del Made in Italy che già di per sé è sinonimo di qualità ed eleganza, è un livello altissimo di moda e questo fa la differenza.

Non sono l’unica ad essere caduta nella “trappola” King Size, sono diverse le star che hanno fatto shopping in questo luogo incantato, riesco a scucire qualche nome: Sarah Jessica Parker (!!!), i Maneskin, Bella Hadid, Patti Pravo, Francesco Mandelli, Arisa, Renzo Arbore..

Insomma, io ci ho completamente perso la testa, per il vintage, per King Size e per Alessia.


Non solo per gli splendidi capi sapientemente mixati tra loro, con tessuti e fantasie tra i più disparati, borse, borsette, borsoni che profumano di cuoio e storie vissute, esposti in un negozio che ha l’energia di una serata d’estate tra amici di vecchia data, ma anche per le persone che lo hanno creato, che in anni di lavoro hanno stretto i denti e le forze attorno ad una vera e propria fede in questo mondo che, ho capito, essere uno stile di vita: essere liberi di sentirsi sé stessi e non avere paura di mostrarlo.
Cosa potrebbe esserci di meglio?

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